La Costituzione è salva, gli Italiani hanno chiaramente bocciato lo stravolgimento della Costituzione voluto unilateralmente dalla passata, e sconfitta, maggioranza parlamentare. L’esito della consultazione è soprattutto una vittoria dei tanti cittadini che sono andati a votare (non era scontato), e dei molti che si sono battuti in questi mesi, al di là degli schieramenti partitici, nello sforzo di far comprendere la posta in gioco. I Comitati “salviamo la Costituzione” si sono sforzati di spiegare in questi mesi che non si trattava tanto di uno scontro fra centrosinistra e centrodestra, ma di un confronto fra chi voleva difendere la casa comune, la Costituzione, come LA LEGGE DELLE LEGGI e chi interpretava la Costituzione come una qualsiasi legge da manipolare a proprio piacimento. Ha vinto chi interpreta la democrazia come partecipazione democratica, ha perso chi la vede come investitura plebiscitaria. Ha vinto chi ritiene che la Costituzione possa essere riformata restando fedeli alla sua ispirazione e all’equilibrio dei poteri che vi sono disegnati; ha perso chi voleva distruggerne la fondazione antifascista e repubblicana. Ha vinto chi ritiene fondamentali le autonomie di Regioni, Province, Comuni; ha perso chi ha fatto della parola d’ordine del federalismo uno slogan ideologico e identitario, smentito nella pratica di governo. Ora possiamo ripartire dalla Costituzione per ricreare le condizioni della riforma della democrazia: per superare lo steccato e la sfiducia che separa i cittadini dalle forme sclerotizzate della rappresentazione politica.