L’attuale legge elettorale, detta anche “porcata” o “porcellum”, non va bene a nessuno (nemmeno a chi l’ha scritta e approvata), ma non è stata cambiata. E ancora una volta i cittadini italiani sono chiamati alle urne, affinché esprimano la volontà del popolo “imbrogliato”.
È evidente che l’impossibilità per gli elettori di scegliere i candidati, cambia la natura del Parlamento, perché trasforma tutti gli eletti anziché in rappresentanti del popolo in rappresentanti dei partiti o dei capi politici che li hanno selezionati.
Inoltre, l’attribuzione del premio di maggioranza, oltretutto svincolato da ogni soglia minima, altera profondamente la composizione della rappresentanza.
“Il voto è personale ed eguale, libero e segreto”: così è scritto nell’articolo 48 della nostra Costituzione. Ma che significa che il voto è “eguale”?
L’eguaglianza del voto in realtà negli ultimi 15 anni è stata mortificata ogni qual volta sono stati introdotti correttivi o forzature della proporzionalità. Tutti i sistemi maggioritari vengono creati appositamente per falsare le proporzioni del voto. E altrettanto si può dire di tutti i sistemi elettorali che distribuiscono “premi di maggioranza”.
Tutto ciò a me pare palesemente incostituzionale, poiché con simili meccanismi il voto non è più eguale. La soluzione sarebbe semplice: adottare sistemi elettorali proporzionali (tipo quello tedesco o quello utilizzato nel voto per il Parlamento Europeo) o con metodi che prevedono la riattribuzione delle preferenze nei collegi (tipo quello irlandese o quello australiano). Questi sistemi garantirebbero l’uguaglianza del voto di tutti.
Invece, tutte le forze politiche propongono il sistema elettorale più conveniente per sé in quel dato momento. Fregandosene altamente se si tratta di un sistema ingiusto e anticostituzionale.
Sinceramente non ho un rimedio da proporre, ma penso sia doveroso esprimere la mia contrarietà a questo sistema elettorale ingiusto. Di sicuro non avranno il mio voto…