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L’attenzione ai diritti concreti delle persone, la percezione forte della legittimazione esclusivamente sociale del diritto, la battaglia contro il formalismo vuoto dei giuristi di ieri e di oggi, l’impegno civile che deve sorreggere la vocazione del giurista, lo stesso “moralismo” di cui ha fatto l’elogio, hanno indotto Stefano Rodotà a concepire il suo ruolo come protagonista attivo della eterna lotta del diritto per dare dignità alle persone concrete, per migliorare le istituzioni democratiche.
Per ricordarlo, pubblichiamo il testo dell’intervento di Gaetano Azzariti in occasione della commemorazione di tenutasi il 26 giugno all’Università La Sapienza: vedi allegato.