Si terrà giovedì 3 dicembre alle ore 21 presso la sala conferenze della Fondazione Serughetti - La Porta un incontro sul tema “Libertà d’informazione e Costituzione: televisione e democrazia” con Andrea Di Lascio, docente di diritto dell’informazione presso l’Università di Bergamo.
In allegato il volantino dell’iniziativa.
Ho letto stamane, con grave sgomento, l’ articolo a firma di Ernesto Galli Della Loggia sul Corriere della Sera, con cui si critica aspramente l’introduzione dell’insegnamento della materia “Cittadinanza e Costituzione”. Si definisce “agghiacciante” l’idea di insegnare la norma fondamentale dello Stato nelle scuole! Insomma, c’è da restare basiti. In ragione di argomentazioni particolarmente profonde, il giornalista, nella sostanza, sferra il solito spudorato attacco alla Carta Costituzionale.
I principi fondamentali contenuti nelle carte costituzionali si cambiano in occasione di eventi epocali, come la fine di una guerra, una rivoluzione o la fine di un regime totalitario. Altrimenti, potremmo avere una costituzione per ogni legislatura! Questo concetto elementare si impara all’Università, durante le prime lezioni di “diritto costituzionale”. Le altre norme costituzionali, invece, si cambiano in Parlamento, con speciali procedure. Ma questa distinzione basilare sembra sfuggire al raffinato costituzionalista e pedagogista Galli della Loggia, per il quale la Carta Costituzionale sarebbe “una carta politica, politicamente discutibile”, sic et simpliciter.
A proposito dell’insegnamento della Costituzione nella scuola, sarebbe utile pubblicare, oltre al prezioso intervento del Galli della Loggia, anche l’Ordine del giorno presentato in Assemblea Costituente dagli Onorevoli Moro, Franceschini, Ferrarese e Sartor nella seduta dell’11 dicembre 1947, approvato all’unanimità, con vivi, generali applausi: «L’Assemblea Costituente esprime il voto che la nuova Carta Costituzionale trovi senza indugio adeguato posto nel quadro didattico della scuola di ogni ordine e grado, al fine di rendere consapevole la giovane generazione delle raggiunte conquiste morali e sociali che costituiscono ormai sacro retaggio del popolo italiano».
Andrea Leccese - ARDeP (www.ardep.it)
Note: Riportiamo l’articolo di Ernesto Galli Della Loggia (che si può leggere sul sito internet del Corriere della Sera) e la risposta di Luciano Corradini.