Mercoledì 26 marzo alle ore 17.30
presso Fondazione Serughetti La Porta (viale Papa Giovanni XXIII n. 30, Bergamo)
con Marco Mascia, Centro per i Diritti Umani “Antonio Papisca” dell’Università di Padova
introduce Filippo Pizzolato, Portavoce del Comitato bergamasco per la difesa della Costituzione
L’angosciosa situazione politica internazionale sollecita l’attenzione del Comitato di difesa della Costituzione per almeno due ragioni, tra loro concatenate.
Anzitutto, suscita allarme lo stato di diffusa e sempre più sfacciata, anche nelle espressioni, delegittimazione delle istituzioni internazionale (l’ONU e le sue agenzie, la Corte Penale Internazionale), che mostrano certamente i loro limiti di efficacia, ma che rimangono l’unico strumento disponibile per provare a intessere il dialogo e a rinnovare la civiltà del diritto come strumento di regolazione della convivenza tra popoli. Il discredito delle istituzioni internazionali non è affiancato da un progetto che le rinvigorisca o le rinnovi, ma dalla riproposizione della logica della forza e di quella – dalla prima generata – della deterrenza, a suon di minacce e di riarmo. Interdetti che erano stati solennemente proclamati dopo la seconda guerra mondiale tornano in discussione. A ferire la legalità internazionale è anche la diffusa percezione di una ambigua logica dei doppi standard, per cui l’affermazione dei valori è spesso fatta alternativamente e secondo convenienza, e non come manifestazione di una fede salda e sincera.
Il secondo fronte di preoccupazione è quello della legalità costituzionale. La relativizzazione della condanna della guerra, di quel ripudio pronunciato dall’art.11 della Costituzione, porta una sfida frontale alla tenuta dei principi più profondi della Costituzione. In nome della pace e della giustizia vanno misurate l’adesione dell’Italia alle organizzazioni internazionali e la cessione di sovranità.
A completare il quadro, lo scenario di scelte drammatiche per le quali manca l’attivazione di qualsiasi circuito credibile di responsabilità politico-democratica, sia a livello interno, sia europeo. Insomma, la posta in gioco costituzionale è altissima e merita tutta la nostra vigilanza e attenzione.
In allegato la locandina dell’iniziativa